INPDAP Tempi di Erogazione di Prestiti e Mutui

Se una persona che lavora come dipendente pubblico, o pensionato ex INPDAP, desidera sottoscrivere un prestito, una delle soluzioni è quella di affidarsi all’INPS Gestione Unitaria, ex INPDAP. 

 

Tuttavia, quali sono i tempi di erogazione del Prestito? 

Scopriamo di seguito alcuni dettagli dei prestiti INPDAP e le tempistiche che intercorrono.

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Prestiti INPDAP: che cosa sono?

I finanziamenti erogati dall’INPS presentano alcune agevolazioni che non si trovano in altre banche o finanziarie. 

L’Ente, infatti, applica tassi d’interesse fissi sull’importo concesso, i quali risultano essere più bassi di quelli offerti da altri istituti. 

Inoltre, INPS offre due tipologie di credito differenti sulla base della durata del tempo di restituzione dei soldi. Si parla, dunque, di ‘piccolo prestito per i contratti da 1 a 4 anni; il prestito pluriennale, al contrario, dura o 5 o 10 anni (detto anche Mutuo INPDAP). 

I tempi per ricevere la liquidità variano guardando al tipo di finanziamento scelto.

Prestiti INPDAP Tempi di Erogazione

Tempistiche del Piccolo Prestito INPDAP

Con il ‘piccolo prestito’ le cifre concesse sono molto ridotte; si parla di somme al di sotto dei 5mila Euro. 

La domanda deve essere trasmessa per via telematica o dall’Amministrazione presso cui si lavora, se si è dipendenti pubblici ancora in servizio; invece, in caso di un pensionato, la richiesta è inoltrata direttamente dal soggetto. 

Nel momento della ricezione, da parte dell’INPS della documentazione corretta e dopo un’attenta valutazione dell’affidabilità del cliente, viene avviato l’iter per il rilascio del capitale. 

Prestiti e Mutui INPDAP tempi di erogazione

Vista la totale digitalizzazione della procedura e l’ammontare ridotto della somma, il denaro viene concesso, in generale, entro 60 giorni dall’apertura della pratica.

Tempistiche del Prestito Pluriennale o Mutuo INPDAP

La faccenda si complica leggermente nel momento in cui si decidesse di chiedere una somma di denaro più elevata, da rimborsare in 5 o in 10 anni. 

L’invio della richiesta avviene nello stesso modo del ‘piccolo prestito’, ovvero per tramite della Rete; da parte del soggetto in persona se questi è pensionato, da parte dell’Amministrazione di appartenenza se il dipendente è ancora di ruolo. 

La differenza evidente, che rende la pratica più lunga, è la necessità di effettuare più controlli, poiché la cifra richiesta è maggiore e il tempo di saldo debito è dilungato. 

Oltre alla domanda e ai documenti d’identità, al soggetto sono richiesti:

  • La motivazione per cui si sottoscrive il prestito;
  • Un certificato di buona salute, rilasciato da non più di 45 giorni dalla data di inoltro della domanda;
  • Un certificato dello stato di bisogno o della spesa già sostenuta.

I tempi entro cui il richiedente riceverà il denaro terranno conto sia della somma voluta sia del fine a cui sono destinati. Queste due variabili incidono sui tempi d’attesa che, ad ogni modo, non superano quasi mai i 90 giorni dalla data di accettazione della domanda.

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